
Vito Mancuso ha dichiarato che "con questo libro ho voluto dire in poche pagine ciò che non basta una vita intera a imparare". Perché il teologo, nel volume,affronta, nientepopodimeno che, quel complesso sentimento che è l’amore, in tutte le sue forme: dall’amore sensuale dei corpi a quello del puro sentimento, dall’amore per la natura a quello della mistica e della spiritualità.Nel libro spiega che l’innamoramento è darsi completamente all’altro, con il corpo,l’anima e lo spirito. Questa suddivisione tripartita porta poi all’unico amore compiuto, che è uscire da sé per entrare nell’altro. L’invaghimento non è amore compiuto perché incide solo su uno dei tre aspetti, l’eros. Esiste, ma non possiamo chiamarlo amore.Ma parla anche dell’amore per Dio e per sé.Se l’amore per sé è un amore per accettare il nostro essere, esteriore e interiore non è egoismo, ma è la ricerca della propria luce. La ricerca della propria luce e amare se stessi significa alla fine amare Dio. E infine come si fa a vivere l’amore : "Per vivere l’amore occorre un’etica. Perché l’etica non è altro che la scienza del bene nei rapporti umani delle persone concrete".Infine ricorda quali grandi danni abbia fatto l’Humanae Vitae del 1968 nei legami tra persone vere e Chiesa. Un libro interessante che fa pensare.