Il titolo del libro di Tiziano Scarpa sembrerebbe esplicito e in parte lo è. Sembrerebbe provocatorio e accattivante e certamente lo è. In realtà, al
Il titolo del libro di Tiziano Scarpa sembrerebbe esplicito e in parte lo è. Sembrerebbe provocatorio e accattivante e certamente lo è. In realtà, al di là della provocazione, Scarpa, che io ritengo geniale, racconta in cinque racconti-saggi cinque storie personali per poi affrontare in modo preciso e puntuale le tematiche sollevate. Dei cinque capitoli, alcuni sono veramente godibili: vedi al di là di quello che dà il titolo al libro, quello "nel deserto con Monicelli e quella sulle disavventure del nome. A mio parere però, il centro del libro è il capitolo "cosa ho imparato in piazza". Parte anch’esso da esperienze personali per tramutarsi in un vero e proprio studio sulle voci amplificate dei politici e in particolare dei dittatori. Uno studio sulla gestione del potere e l’amplificazione del messaggio. Veramente molto interessante e affascinante, che fa scordare bel presto il titolo provocatorio. Scarpa è uno scrittore veramente in gamba, nel coinvolgere il lettore, nell’ammiccare e poi porgli momenti di riflessione importanti. Un libro da leggere, magari se vi imbarazza mettete una sovracopertina :-)